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Assistenza Elettrodomestici Bologna

Come lavare il cotto

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Alcuni semplici consigli per far risplendere il vostro pavimento in cotto

Immaginate una casa in montagna, un camino acceso e un bellissimo pavimento in cotto dalle tonalità calde a riscaldare l’atmosfera. Un sogno, non è vero?

Ora però immaginate di dover lavare il cotto di quella stessa casa e probabilmente vi metterete paura.

Ma attenzione: bastano davvero pochi consigli per far risplendere il vostro raffinato cotto e dare a tutta la casa un aspetto rustico e allo stesso tempo accogliente. read more →

Come lavare i tappeti

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Una guida molto utile per lavare ed igienizzare tutti i tipi di tappeti in modo naturale

I tappeti sono un elemento di arredo molto diffuso e molto amato perché riescono a rendere la casa più elegante e in un certo senso anche più accogliente.

In salotto, in camera da letto, nella camera dei bambini, così come anche in bagno svolgono una loro funzione, ed è importante per igiene mantenerli sempre puliti. read more →

Lo scaldabagno fa rumore

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Qualche consiglio utile per rendere il vostro scaldabagno più silenzioso

Può capitare che lo scaldabagno faccia dei capricci, che l’acqua calda manchi improvvisamente quando si è sotto il getto della doccia, che si verifichino improvvisi campi di temperatura dell’acqua o che dal nostro apparecchio escano dei rumori non rassicuranti.

Lo scaldabagno è uno degli elettrodomestici a cui proprio non possiamo rinunciare; a lui sono collegati gli impianti dell’acqua calda di bagno e cucina, la lavatrice e molto altro ancora e un suo cattivo funzionamento può creare non pochi problemi, oltre ad un aumento dei costi della bolletta elettrica.

Ecco perché è importante fare una periodica manutenzione dello scaldabagno e intervenire quando c’è qualcosa che non va o lo scaldabagno fa rumore, per evitare ulteriori problemi di malfunzionamento o dispersione di energia e scongiurare maggiori costi di riparazione.

Quando lo scaldabagno fa rumore spesso la manutenzione fai da te basta a risolvere il problema.

È bene comunque prevedere l’intervento e il controllo da parte del tecnico dell’assistenza specializzata almeno ogni due anni per garantire il perfetto funzionamento dell’intero sistema e controllare che non vi siano perdite di alcun tipo o dispersioni di energia.

Lo scaldabagno fa rumore: cause e rimedi

1-Depositi di calcare

In molte città italiane si registra una presenza di acque dure, contenenti grandi quantità di sali disciolti e quindi di calcare.

Tali sali tendono con il tempo a formare accumuli all’interno dell’impianto dello scaldabagno, proprio come succede nei tubi della lavatrice.

I depositi di calcare possono impedire il passaggio corretto dell’acqua e provocare fastidiosi rumori e un calo del rendimento dell’apparecchio.

Quindi se lo scaldabagno fa rumore o l’acqua non si riscalda come dovrebbe, per prima cosa procedete ad una pulizia interna.

Ecco i passaggi da seguire:

  • Chiudete l’acqua e staccate la corrente;
  • Svuotate l’acqua del serbatoio;
  • Staccate i fili del termostato ed estraete la resistenza;
  • Pulite la resistenza con una spugna imbevuta di un prodotto anticalcare in grado di eliminare eventuali depositi ed incrostazioni;
  • Nel caso in cui la resistenza sia davvero troppo compromessa, sarà necessario sostituirla con un pezzo nuovo.

2-Temperatura troppo alta

Se lo scaldabagno fa rumore e tale rumore proviene dall’interno dei tubi dove scorre l’acqua, allora è possibile che la temperatura impostata sia troppo alta.

In questo caso controllare il termostato e riposizionarlo nel modo corretto dovrebbe bastare per risolvere il problema.

3-Scarico intasato

Quando si ha a che fare con uno scaldabagno a gas è necessario fare ancora più attenzione.

Se notate che lo scaldabagno fa rumore e vi accorgete della presenza  di un odore di combustibile nell’aria dei vostri ambienti domestici la colpa potrebbe essere di uno scarico intasato che andrà controllato e pulito in maniera accurata.

In tal caso è bene spegnere lo scaldabagno e chiudere il rubinetto del gas prima di procedere a qualsiasi controllo o ancora meglio all’intervento di un tecnico specializzato.

4-Valvola di sicurezza guasta

Se la valvola di sicurezza non funziona a dovere può provocare rumori fastidiosi e problemi all’apparecchio.

Sarà bene dunque procedere all’immediata sostituzione fai da te o con l’aiuto di un tecnico specializzato.

5-Problemi ai tubi di scarico

Se lo scaldabagno fa rumore può dipendere da una bolla d’aria o da un altro tipo di problema presente a livello dei tubi.

Qui possono infatti verificarsi delle fastidiose vibrazioni che diffondono rumore in tutto l’ambiente.

In questo caso la sostituzione di un tubo rigido con uno flessibile di materiale moderno o il defluire dell’acqua dai rubinetti con conseguente dispersione della bolla d’aria dovrebbero essere in grado di risolvere il vostro problema.

Lo scaldabagno consuma molto?

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lo scaldabagno consuma molto

Lo scaldabagno consuma molto? Ecco qualche consiglio per risparmiare

Allo scaldabagno è impossibile rinunciare; è indispensabile in bagno, in cucina, così come per il funzionamento di alcuni elettrodomestici, prima fra tutti la lavatrice.

È anche vero però che lo scaldabagno rappresenta una delle principali voci all’interno di una bolletta di energia elettrica domestica.

Inutile negarlo: lo scaldabagno consuma molto, specialmente se elettrico.

Se siete ancora indecisi e dovete scegliere il tipo di scaldabagno migliore, forse sarebbe il caso di valutare l’acquisto di uno scaldabagno a gas, o ancora meglio di un sistema collegato a pannelli solari termici.

Ma se ne avete già uno e vi accorgete che lo scaldabagno consuma molto ecco qualche accorgimento da prendere per migliorarne il rendimento e abbassare i costi della bolletta.

1- Scegliete un modello proporzionato alle vostre esigenze

Proprio perché ormai si sa che lo scaldabagno consuma molto, è importante sceglierne uno delle dimensioni adatte alle vostre esigenze, così da evitare un inutile dispendio di energia per scaldare acqua che poi non verrà utilizzata.

2- Installate correttamente lo scaldabagno

  • Per evitare ulteriori dispersioni di energia installate l’apparecchio in una zona isolata termicamente.
  • Evitate invece di collocare lo scaldabagno vicino a passaggi d’aria, a finestre o su pareti umide che richiederebbero un ulteriore dispendio di corrente elettrica.
  • Scegliete poi di installarlo vicino ai luoghi di utilizzo e agli impianti che deve servire.
    Se i tubi sono molto lunghi infatti sarà inevitabile una dispersione di calore e quindi di energia.
  • Può rivelarsi utile avere un secondo apparecchio scaldabagno dedicato alla cucina, vicino al lavello, in modo da poter lavare le vostre stoviglie senza dover attivare lo scaldabagno principale.

3- Regolate la temperatura

È vero che lo scaldabagno consuma molto, ma è anche vero che a volte si spreca energia inutilmente.

Non serve a nulla regolare il termostato a temperature altissime; basta fissarlo a 40°C in estate e 60°C in inverno per ottenere il massimo rendimento dal proprio apparecchio.

4- Installate un timer

Chi è fuori tutto il giorno per lavoro oppure ha bisogno dell’acqua calda al mattino troverà sicuramente utile l’installazione e l’impiego di un timer da impostare dalle 2 alle 4 ore prima dell’utilizzo dell’acqua calda.

In questo modo si evitano lunghe accensioni continue, specialmente nelle ore centrali della giornata che sono anche le più dispendiose in termini di costo dell’energia.

5- Controllate lo stato dell’impianto

Ci sono casi in cui se lo scaldabagno consuma molto è colpa di un malfunzionamento dell’impianto stesso.

Lo scarso rendimento dell’apparecchio può dipendere da mille fattori come depositi di polvere e sporco, incrostazioni di calcare sulla resistenza e sul termostato, una guarnizione o una giuntura usurate, una bolla d’aria nei tubi o un problema di altro tipo.

In questo caso per prima cosa può essere utile procedere a un’accurata pulizia dell’interno scaldabagno che sarà quindi svuotato e pulito in tutte le sue parti.

Se anche dopo la pulizia continuerete a notare problemi di cattivo rendimento e il vostro scaldabagno consuma davvero troppa energia rispetto al solito, nonostante tutti gli accorgimenti del caso, sarà opportuno l’intervento dell’assistenza specializzata.

 

La lavastoviglie puzza

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La lavastoviglie puzza? 5 semplici modi per profumare la lavastoviglie

Care amiche, anche oggi vi dispenserò dei preziosissimi consigli per facilitarvi l’uso dei vostri elettrodomestici.

Molte di voi mi hanno scritto, chiedendomi se è possibile trovare una soluzione se la lavastoviglie puzza.

Avete tutte presente quegli odori sgradevoli che si insinuano nella lavastoviglie e resistono anche a fine ciclo di lavaggio?

Senza dubbio si tratta di odori molto sgradevoli, che spesso non si limitano solo ad inondarci il naso una volta aperto lo sportello della nostra lavastoviglie. No: il più delle volte gli odori si insinuano tra le stoviglie, maledettamente. In quel caso come si fa?

Ed ecco carissime lettrici, sono qui proprio per aiutarvi con 5 semplicissimi trucchi che vi serviranno se la lavastoviglie puzza, a riottenere un ottimo profumo. Siete pronte?

  1. Il primo consiglio che mi sento di darvi è quello di acquistare un deodorante per lavastoviglie. Vi sembrerà anche un po’ troppo scontato, m a è la prima cosa a cui pensare, se avete fretta e volete togliervi subito il pensiero, risolvendo immediatamente il problema se la lavastoviglie puzza. I deodoranti di cui vi parlo si trovano nei grandi supermercati, accanto ai prodotti per lavastoviglie. Potreste trovare addirittura dei brillantanti che hanno anche la funzione di deodorare. A voi la scelta!

Adesso passiamo ai rimedi fai da te, quelli che io amo tanto. Quelli che ci consentono di creare sempre soluzioni artigianali e con una bassissima spesa.

  1. Conservate le scorze del limone quando cucinate. Invece di buttarle, le preziosissime scorze di limone si rivelano molto efficaci se la lavastoviglie puzza ad eliminare i cattivi odori. Ponete delle scorze dentro il cestello della lavastoviglie o dove vengono messe le posate in modo che con il lavaggio e il calore, l’odore del limone si propaghi ovunque. Ripetete l’operazione con nuove scorze almeno 3 volte, prima di essere certi che il risultato sarà definitivo e finalmente la lavastoviglie avrà smesso di puzzare.
  2. Prima di avviare il ciclo di lavaggio spruzzate dell’aceto di vino su tutte le stoviglie e anche sul fondo della lavastoviglie e poi fate partire il lavaggio. Sentirete il risultato. Questo sistema è utile anche al fine di ottenere maggiore brillantezza alle stoviglie, per cui utilizzatelo a prescindere dall’odore, tutte le volte che volete.
  1. Preparate un composto spremendo un limone e con mezzo bicchiere di aceto di vino bianco. Mettete il composto in un contenitore spray e spruzzate il liquido nella lavastoviglie, in tutte le pareti, tra i cestelli e ovviamente sulle stoviglie prima di avviare il ciclo.
  1. L’ultima soluzione è quella di mettere un po’ di bicarbonato di sodio dentro una ciotola e, a lavastoviglie vuota, riporla su un cestello e chiudere la lavastoviglie. Il bicarbonato se lasciato agire assorbe gli odori, eliminando così le puzze.

Se seguirete questi semplici consigli il problema che la lavastoviglie puzza, sarà non certo il vostro problema. Ricordate che quando svuotate la lavastoviglie è bene lasciarla un po’ arieggiare abbassando lo sportello!

 

Detersivo naturale per lavastoviglie?

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detersivo naturale per lavastoviglie

Poche semplici idee per usare la natura per lavare i piatti

Se siete interessati ad una vita più green, allora di certo farete di tutto per rispettare l’ambiente che vi circonda, a partire dalla scelta dei prodotti acquistati, che saranno senza dubbio 100 per cento biologici, alla raccolta di spazzatura differenziata.

Se ci tenete anche voi all’ambiente, oltre a questo dovreste avere più cura per i rifiuti che finiscono direttamente nelle acque. Mi spiego meglio.

Quando ci laviamo, o laviamo, quell’acqua finisce nel mare. C’è qualcosa che si può fare per evitare di inquinarla? Sicuramene ci sono dei sistemi. Tra questi l’uso di un detersivo naturale per lavastoviglie, o per i piatti, o in generale per la propria pelle e i capelli.

Ma oggi vorrei proprio concentrarmi su questo argomento che mi sta a cuore: creare un detersivo naturale per lavastoviglie: è possibile?

Sì, certo che è possibile. Sono in molti che cercano anche in queste scelte dettagliate di stare attenti all’ambiente. Come si fa? Vi spiego tutto.

Premetto che ci sono diversi tipi di detersivo naturale per lavastoviglie che si possono creare, e che questo è di certo uno dei tanti che abbiamo scelto per voi, solo perché molto profumato e perché tutti gli ingredienti da utilizzare sono facilissimi da reperire.

Detersivo naturale per lavastoviglie a base di limone

E’ molto facile da realizzare vi occorreranno:

  • 8 limoni
  • 800 ml di acqua
  • 300 gr di sale
  • 150 ml di Aceto

Il procedimento, anch’esso è molto semplice, seguitelo meticolosamente e vedrete che riuscirete ad ottenere un detersivo naturale per lavastoviglie.

  1. Prendete tutti i limoni e metteteli in una casseruola con dell’acqua, ponete la casseruola su un fuoco a fiamma viva fino a raggiungere l’ebollizione. Abbassate la fiamma una volta raggiunta l’ebollizione e lasciate cuocere per almeno 15 minuti. Con una forchetta verificate che i limoni siano morbidi al punto giusto, che quindi si lascino inforchettare facilmente. Quindi spegnete la pentola e scolate i limoni. Lasciateli in un piatto in modo che raffreddino un poco
  1. Tagliate i limoni a pezzetti eliminando i semi e subito dopo passate il mini pimer oppure metteteli nel frullatore, in modo da ottenere un composto totalmente omogeneo.
  1. In una pentola mettere gli 800 ml di acqua e unirvi il composto ottenuto dai limoni. A questo punto aggiungere anche il sale e l’aceto e portare la pentola ad ebollizione. È questione di poco perché il composto diventi quasi un gel, si dovrà, infine, spegnere il composto ottenuto e aspettare che raffreddi .Una volta raffreddato potrete inserirlo in un vecchio contenitore per detersivi di plastica, oppure il un vasetto di vetro.

E per metterlo nella lavastoviglie basterà con un misurino riempire l’apposito spazio dedicato al detersivo e avviare il ciclo di lavaggio. È semplice, no? Bastano veramente pochi minuti per ottenere un detersivo naturale per lavastoviglie.

Il composto dura all’incirca due mesi, ed è necessario che si seguano esattamente le dosi riportate, solo così si potrà ottenere un risultato corretto.

Sono sempre di più le persone che abbandonano i vecchi detersivi tradizionali e decidono di dedicarsi alla cura della natura che ci circonda con scelte anche molto radicali.

La lavastoviglie è rumorosa?

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lavastoviglie è rumorosa

Pochi utili consigli per renderla più silenziosa!

Siete disperati perché ogni volta che avviate il ciclo di lavaggio la lavastoviglie è rumorosa? Il problema non si porrebbe nemmeno se il rumore si limitasse alle ore della giornata. Ma come tutti ben sappiamo per ridurre i costi dell’elettricità ci viene vivamente consigliato di effettuare il lavaggio dopo le 20,00. Ancor meglio se questo avviene dopo le 22,00. E a quell’ora ovviamente si rischia di disturbare il silenzio della sera e soprattutto del sonno, specie se in casa ci sono dei bambini.

Premettendo il fatto che se la lavastoviglie è rumorosa dipende molto probabilmente dall’età dell’elettrodomestico. Se il modello è vecchio sarà difficile eliminare il rumore.

Oggi le lavastoviglie di ultima generazione sono ultra silenziose, grazie al materiale con cui vengono costruite, molto più fonoassorbente che le vecchie generazioni.

Tuttavia esistono dei casi in cui la lavastoviglie è rumorosa, non dipendendo affatto dal modello, dalla marca o dalla generazione di lavastoviglie a cui appartiene. A volte il rumore si presenta sporadicamente, in base a delle caratteristiche che si vengono a verificare.

Vediamo da cosa può dipendere ed ecco alcuni consigli utili se la lavastoviglie è rumorosa, per renderla più silenziosa.

Il primo di tutti i motivi è molto semplice. I giranti di lavaggio urtano qualche stoviglia che si trova all’interno della lavastoviglie. Il più delle volte si tratta di una padella o pentola o di un contenitore molto grande, e alto che tocca proprio i giranti. I giranti sono quella sorta di eliche che si trovano nella lavastoviglie. Sono facili da individuare. Il problema è molto comune. Quello che accade è che se una qualsiasi stoviglia sfiora il girante allora questo girando urterà sempre provocando un rumore come di tamburo, che si ripete a intervalli regolari.

Questo accade quando la stoviglia sfiora appena il girante e il girante dal canto suo riesce a completare il suo giro ogni volta.

Ci sono casi, invece in cui la stoviglia si interpone totalmente nella traiettoria del girante, impedendole di girare correttamente. In questo secondo caso il rumore sarà più consistente, più intenso e forte e continuo, senza intervalli.

La lavastoviglie è rumorosa? Come intervenire

Come bisogna intervenire in questo caso? Niente di più semplice. Quando si carica la lavastoviglie con il suo contenuto, una volta terminata l’operazione di riempimento, assicurarsi che le ventole dei giranti siano libere. Come si fa? Fate fare semplicemente un giro a vuoto ai giranti per essere certi che i giranti girino. Se si interrompono è perché qualcosa occlude il loro passaggio. E allora sistemate in modo che niente si frapponga. Ripetete la verifica facendo girare nuovamente i giranti. Sarete certi che è tutto a posto quando i giranti gireranno più volte fino ad esaurire la dinamo data dalla spinta. A quel punto potete avviare il lavaggio, e state certi che la lavastoviglie non farà più rumore.

Un altro motivo per cui la lavastoviglie è rumorosa è un po’ più particolare. Dipende infatti da alcuni materiali metallici che a contatto con il flusso d’acqua creno come una cassa di risonanza, emettendo dei suoni continui metallici, come di campanelli.

L’unica maniera, in questo caso, per evitare che si venga a verificare questo fatto, è di lavare a mano le pentole di metallo. Soprattutto quelle molto grandi che hanno maggior convessità, producendo un suono molto più forte.

 

L’asciugatrice restringe

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asciugatrice restringe

Tutta la verità sull’asciugatrice

Aiuto, mi si sono ristretti i… panni! Quando i problemi non sono dentro un film ma in casa vostra, tutto sembra tragico e irrisolvibile, eppure, razionalizzando un pochino, tutto o quasi si può sistemare. In questo articolo risponderemo a una domanda che sicuramente vi sarete posti: l’asciugatrice restringe?

Prendiamo ad esempio il vostro bucato: quante volte è successo che abbiate sbagliato lavaggio trasformando il maxi – pullover in un minimo coprispalle? Saper utilizzare bene e con cognizione di causa le macchine che ci aiutano in casa è il primo passo per non avere sorprese. Oggi, oltre a elettrodomestici supertecnologici, si può avere un valido aiuto nel processo di asciugatura scegliendo una buona lavasciuga.

Pioggia o sole, vento o neve, la sicurezza di poter avere un intero carico di panni appena lavati pronti per essere messi a posto o indossati, è una vera conquista. Però, più gli elettrodomestici sono nuovi più vi può cogliere qualche dubbio.

Per esempio quante volte avrete sentito racconti raccapriccianti sui panni asciugati dentro l’asciugatrice? L’asciugatrice restringe? L’asciugatrice accorcia? L’asciugatrice meglio non acquistarla? La questione rimane sempre la stessa: utilizzare in modo appropriato tutti gli elettrodomestici permette di avere delle prestazioni al massimo livello. Quindi, occhio a questa guida e, tenete a portata di mano il libretto delle istruzioni che, lasciato in fondo a chissà quale cassetto, è invece il manuale dei ‘miracoli’. Infatti ogni lavasciuga è un modello a sé con programmi e funzioni specifiche che possono fare la differenza.

L’asciugatrice restringe si o no?

Non ci crederete ma, come confermato anche da molte case produttrici, non è il calore dell’asciugatrice a far restringere gli indumenti ma il movimento rotatorio che li fa urtare contro il cestello.

Questo movimento dentro al cestello può determinare un accorciamento e/o restringimento dei capi. Il cestello ha un maggiore o minore movimento a seconda che l’elettrodomestico abbia la carica frontale o dall’alto.

Dovrete quindi riflettere sulle vostre esigenze e su quanto siete attenti ai programmi consigliati prima di acquistare la macchina.

L’asciugatrice restringe i panni, quindi, non perché avete scelto il programma alla più alta temperatura ma per il movimento del cestello. Potrete perciò ritrovarvi con magliette con un aspetto modificato rispetto a quando l’avete inserite per essere asciugate.

Un altro problema che può causare l’asciugatrice è quello di dare, dopo qualche ciclo di asciugatura, soprattutto ai tessuti scuri, un che di rovinato.  Le fibre del cotone o quelle del lino, con il movimento rotatorio si sollevano a livello microscopico e conferiscono ai tessuti un aspetto, se non proprio logoro, sicuramente un po’ “polveroso”.

Ovviamente, rispettando precisamente le indicazioni scritte sul libretto delle istruzioni sui programmi adatti ai vari tipi di carico, questi problemi possono con tutta tranquillità essere superati.

È bene, infatti, non mischiare capi diversi per tipo di tessuto ma anche per grandezza e peso: l’uniformità del carico vi assicurerà una perfetta asciugatura senza sorprese sgradite.

Si deve tenere in considerazione, in ultima analisi, che l’asciugatrice non è un elettrodomestico in grado di asciugare qualsiasi tessuto: oltre al libretto si deve leggere con attenzione l’etichetta del capo da asciugare.

Evitare comunque i capi in lana, la seta o gli acrilici, a meno che non sia detto esplicitamente il contrario.

L’asciugatrice ha bisogno dello scarico?

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Piccola guida all’utilizzo dell’asciugatrice

Negli ultimi anni abbiamo potuto osservare una costante crescita di interesse da parte delle famiglie italiane nei confronti dell’asciugatrice, elettrodomestico considerato di nicchia ed inavvicinabile sino a poco tempo fa.

Leggendo bene questa piccola guida potrete ben comprenderne i motivi.

Cominciano col dire che esistono in commercio tantissimi modelli di asciugatrice adatti ad ogni esigenza ed oggi anche ad ogni portafoglio.

Le misure di questo elettrodomestico sono generalmente quelle delle più comuni lavatrici (larghezza e profondità cm 60 e un altezza 85 cm) ma si possono trovare facilmente anche i cosiddetti modelli salvaspazio mentre la capacità di carico va dai 3,5 kg fino agli 8kg.

Che sia a condensazione o a ventilazione, l’asciugatrice è un elettrodomestico che risolve meravigliosamente un bucato in giornate di pioggia o di urgenti necessità. Quindi, con la vita frenetica che quotidianamente affrontate potrete trovare un valido supporto in questo acquisto.

L’asciugatrice ha bisogno dello scarico?

Questo potrebbe essere uno dei primi dubbi che potranno assalirvi al momento della scelta, secondo solo ai rischi delle bollette salate.

Ma partiamo dall’inizio.

Tipi di asciugatrici:

  1. Asciugabiancheria a condensa: è la categoria più indicata per gli ambienti non aerati dal momento che, non producendo vapore, non satura gli ambienti di umidità. I modelli di ultima generazione sono provvisti di spie e sensori che vi potranno avvisare sia se il serbatoio dell’acqua presente debba essere svuotato dotati di particolari sensori che individuano il grado massimo di acqua raggiunta. Non avrete necessità di chiamare il tecnico specializzato per istallarla ma tenete ben presete il prezioso libretto d’istruzioni. Sarà sufficiente collegare la spina, programmare il tempo e accendere, dopodiché ricordarsi di svuotare la tanica. Ricordate di chiudere bene lo sportelletto che nasconde la tanica altrimenti l’acqua non convogliata nel serbatoio fuoriesce all’esterno;
  2. asciugabiancheria ad evacuazione: questo modello di asciugatrice ha bisogno dello scarico. Deve essere posizionato in spazi con grande ricambio d’aria. Quindi, se avete la fortuna di avere un luogo dedicato alla lavanderia, potete pensare di far convivere asciugatrice e lavatrice e, sfruttando un unico circuito, collegare gli scarichi dei due elettrodomestici. Per questo potrebbe esservi utile l’aiuto di un tecnico specializzato.

Entrambi i tipi funzionano assorbendo l’aria fredda del bucato ed emettendo calore attraverso una resistenza che produce aria calda. Però, mentre in quelle a condensa l’asciugabiancheria a condensa che non ha bisogno dello scarico, l’umidità dei panni inseriti viene prima convertita in acqua e poi raccolta in un serbatoio (che dovrete svuotare ad ogni ciclo di asciugatura), in quelle ad evacuazione l’acqua viene eliminata senza il vostro intervento ma l’asciugatrice ha bisogno dello scarico.

La scelta del tipo è, come avete potuto constatare, ovviamente determinata dalle vostre esigenze, dal posto nel quale potrete alloggiarla e, non ultima, proprio dalla vostra voglia di praticità.

Entrambi i sistemi di asciugatura sono validi ed efficaci. Potrete optare per quella a condensa riutilizzando l’acqua raccolta nel serbatoio magari per innaffiare le vostre piantine o per altri impieghi (ovviamente non di ordine alimentare). L’impegno di svuotare la tanica una volta raggiunto il livello massimo di riempimento, però, non permette deroghe o pigrizie. Infatti se non è svuotata l’azione di asciugatura si compromette (troverete i panni bagnati e maleodoranti) e si rischia di rovinare il sistema.

Pulire il frigorifero con prodotti bio

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pulire il frigorifero con prodotti bio

Come rendere il proprio frigorifero perfettamente lindo e profumato senza usare prodotti di marca con quattro tipi diversi di prodotti.

Non tutti sanno che è possibile pulire il frigorifero senza usare sostanza chimiche e con il conseguente risparmio economico.

Ci sono svariati metodi per compiere questa operazione, ora li illustreremo.

Il frigorifero va pulito per preservare l’igiene al suo interno e per evitare pericolose formazioni di muffa.

La prima cosa da fare è togliere con delicatezza tutti gli elementi all’interno dell’apparecchio per poter pulire il frigorifero raggiungendo anche i punti più nascosti.

Con questo metodo si può pulire il frigorifero evintando di togliere l’alimentazione e evitando il conseguente deperimento degli alimenti.

Dotatevi di un contenitore con mezzo litro di acqua di rubinetto alla quale aggiungerete due cucchiai di bicarbonato.

Utilizzate la miscela ottenuta per pulire dentro e fuori l’apparecchio con una spugna da cucina strizzandola leggermente.

Potete far cadere direttamente un po’ di liquido nei punti dove lo sporco è visibile oppure più resistente.

Utilizzo di comune aceto da cucina

Imbevete direttamente un panno con comune aceto e strofinate forte nei punti critici. Questo vi permetterà di pulire il frigorifero come se quello usato fosse il migliore dei prodotti da supermercato.

Anche i ripiani e i cassetti possono essere nettati alla stessa maniera.

Immergeteli direttamente nel lavandino per circa trenta minuti versando un bicchiere di aceto, avendo cura poi di asciugarli attentamente con un altro panno oppure con un asciugamano.

Pulizia dell’esterno e del retro dell’apparecchio dalla polvere

E’ possibile anche pulire il frigorifero per mantenere inalterate le sue performance energetiche.

questa operaione va svolta con un panno speciale che si chiama panno antistatico.

Con esso dovete pulire attentamente dalla polvere le pareti e sopratutto la griglia posta dietro all’apparecchio dove c’è la serpentina.

In questa maniera non aumenta il consumo di energia elettrica dell’apparecchio con il passare degli anni.

Pulire il frigorifero con prodotti bio. Usare il succo di limone e l’acqua

Pochissime persone sanno che un prodotto naturale può essere utilizzato per pulire il frigorifero.

Si tratta del succo di limone.

Basta mescolarlo in una tazza d’acqua e versarlo poi su un panno asciutto.

In questa maniera si ottiene freschezza e nitore all’interno dell’apparecchio senza alcun tipo di odore che potrebbe disturbare.

Per rendere l’operazione più capillare e precisa, è possibile mettere il succo di limone mischiato all’acqua all’interno di un spruzzatore esaurito.

Per evitare il riformarsi di cattivi odori, si consiglia vivamente di collocare sempre le diverse pietanze (sopratutto quelle cucinate) in recipienti chiusi con coperchi ermetici.

Ripetere questa operazione almeno ogni sessanta giorni permette di avere un apparecchio pulito, risparmiare energia e impedisce il proliferare di batteri che intaccano i cibi.